Nata per il solstizio d’inverno, il 21 dicembre 1915, a San Piero Patti (Me), è stata poetessa, pittrice e insegnante. Laureata nel 1938 in Lettere Classiche con una tesi su Alfieri, ha insegnato in varie città italiane tra cui Firenze. La profonda originalità della sua opera fu apprezzata da Mario Luzi, Sergio Solmi, Oreste Macrì. Tra le opere più importanti si ricorda la trilogia dei Quanti: I quanti del suicidio (1972), I quanti del karma (1974), Niente poesia da Babele (1980), opere che segnano un momento di svolta nella sua produzione letteraria e nella sua esistenza, segnata dal suicidio del fratello ingegnere Aldo Busacca. Ha pubblicato articoli e saggi su varie riviste, fra cui ricordiamo I bestioni e gli eroi e L'America scoperta e riscoperta («Civiltà delle macchine», 1956) e «Il mio strano amico Montale» («L'Albero», 1986, fascicolo XXXIX). Diverse poesie, tradotte in inglese, sono state pubblicate sulla rivista internazionale di poesia «Poetry». Numerosi gli inediti conservati presso l’Archivio di Stato di Firenze nell’ “Archivio per la memoria e la scrittura delle donne”. Morì nel 1996 mentre stava lavorando a una nuova raccolta, uscita postuma con il titolo Ottovolante (Firenze, Cesati, 1997), curata da Idolina Landolfi, nel 1997.
(a cura di Valentina Fiume)